La durezza delle pietre preziose: dal soffice talco all’inconquistabile diamante

La durezza è definita come la capacità della gemma di resistere a graffi ed abrasioni. Andiamo a conoscere assieme la scala di Mohs...
Girl is holding semi precious stone

La durezza è definita come la capacità della gemma di resistere a graffi ed abrasioni. Questa caratteristica ed abilità di una gemma, deriva dal grado di resistenza dei legami esistenti tra gli atomi che la compongono.

Nei primi anni dell’Ottocento il mineralogista e studioso tedesco Friedrich Mohs ideò una scala per la valutazione della durezza dei minerali, la cosiddetta scala di Mohs. In essa dieci minerali sono elencati secondo un ordine crescente, dal gesso al diamante, che presenta il valore di durezza più alto.

Ogni minerale della scala è in grado di scalfire quello che lo precede, ed è scalfito da quello che lo segue.

Il metodo empirico adottato nel 1812 da Friedrich Mohs si basa sull’utilizzo di minerali di durezza già nota per determinare le doti di durezza di altri elementi: un minerale con un certo grado di durezza può scalfirne un altro classificato con un grado più basso. Per quanto la valutazione della durezza sia soltanto indicativa, tuttavia il risultato ottenuto dallo studioso è per confronto, quindi ci fornisce un’indicazione abbastanza precisa della differenza, anche notevole, di durezza presente tra minerali di origine e composizione differenti.

La scala di Mohs

  • Talco: ritenuto il minerale più tenero poiché può essere scalfito da un’unghia umana di durezza pari a 2;
  • Gesso: insieme al talco viene classificato come materiale tenero. L’Ambra naturale ha durezza pari a 2;
  • Calcite: è il primo tra i minerali semiduri, così detti poiché possono essere scalfiti con una punta d’acciaio. Nel caso della calcite, è sufficiente anche una moneta di rame. Il Corallo naturale rientra nella classifica di materiali con durezza pari a 3;
  • Fluorite: minerale semiduro di durezza pari a 4. La Perla naturale è un materiali di durezza 4;
  • Apatite: materiale più duro tra i minerali classificati come semiduri, può essere scalfito da una lama di acciaio o dal vetro. In questa posizione rientrano il Lapislazzulo e la Turchese;
  • Ortoclasio: fa parte del gruppo dei Feldsparati, scalfisce l’acciaio con difficoltà, ma può essere scalfito dal vetro. L’uso in gioielleria è limitato alla varietà Adularia (pietra di Luna), Amazzonite e a quei rari e bellissimi cristalli trasparenti e dal colore giallo delicato;
  • Quarzo: costituisce uno spartiacque tra le pietre che possiedono una durezza tale da resistere ad un uso prolungato nel tempo, e quelle che invece sono più delicate. Dal quarzo in avanti, i minerali vengono classificati come duri. Alcune gemme preziose di durezza 7 sono ad esempio l’Ametista, l’Aventurina, l’Ametrino, il quarzo Citrino, il Color Change garnet, l’Essonite, Kunzite, Rodolite, Quarzo Rosa, Spessartite, Tsavorite, Quarzo Lemon e Zircone naturale;
  • Topazio: tra le pietre più conosciute, fanno parte di questa famiglia il Topazio Imperiale, il Topazio Rutilato e lo Spinello;
  • Corindone: lo Zaffiro ed il Rubino sono entrambi facenti parte della famiglia dei corindoni;
  • Diamante: minerale più duro, che non può essere intaccato neanche dall’acciaio.

 

La Scala di Mosh

 

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